La tecnica fa parte della Medicina Tradizionale Cinese, anche se il termine deriva dal giapponese Moe Kusa che significa erba che brucia. L'erba che viene utilizzata è l'Artemisa Vulgaris (Assenzio cinese), perché emette una frequenza all'infrarosso ( la temperatura raggiunge i 600°C) adeguata e non brucia ne troppo velocemente ne troppo lentamente. E' particolarmente indicata nelle malattie croniche e nei dolori articolari in genere.
L'applicazione è teoricamente identica a quella dell'agopuntura, si basa sugli stessi principi fondamentali e sugli stessi punti.
L'artemisia si trova in commercio sotto forma di sigari, oppure sotto forma di lana dalle proprietà autoaderenti che la rendono adatta a essere separata in pizzichi di varia grandezza, dalla dimensione di un chicco di riso a quella di un conetto di qualche centimetro di altezza.
La moxibustione si addice al trattamento di tutte le patologie dominate dal freddo e dall'umidità, siano essi penetrati dall'esterno o presenti all'interno (deficit di YANG), nelle patologie come la bronchite e l'asma, nelle patologie contraddistinte da forte stasi di QI e Sangue, poiché:
disperde il Freddo e l'Umidità
armonizza il rapporto tra QI e Sangue
tonifica lo YANG
si oppone ed espelle le energie patogene mantenendo la salute.
A tutt'oggi questa tecnica millenaria (la leggenda vuole che sia stata scoperta addirittura prima dell'agopuntura, quindi stiamo parlando del 7 mila prima di Cristo) viene utilizzata con esiti positivi in Cina negli ospedali dove si pratica la Medicina Tradizionale Cinese (MTC).
- Francesco Giovanni Ghini -